Archivio | agosto, 2013

25° Anniversario della morte di GIULIANO PAJETTA

10 Ago

   Giuliano Pajetta “Camen”      

( Torino 1.X.1915- Livorno 15.VIII.1988 )
Desideriamo ricordarne la figura di militante antifascista

32-Al Vernet,Claudia e jeannot

1931  Emigra clandestinamente in Francia ove assumerà la direzione della  Gioventù Comunista italiana
1932-’34  Soggiorna in URSS e frequenta la scuola di formazione politica per comunisti stranieri
1937-’39  Partecipa alla Guerra Civile antifascista  di Spagna, con incarichi  politici direttamente rispondenti all’ Ispettorato Generale delle Brigate Internazionali. Sino al suo ferimento da schegge aeree nella battaglia di Brunete (6 luglio 1937), è per alcuni mesi il più giovane Commissario Politico  (XIII°Brig. Internazionale)    1940-’41  Internato nel Campo francese di  Vernet d’Ariège, con i reduci internazionali e spagnoli della guerra di Spagna, e poi in quello di Les Milles, evade ed entra nell’attività clandestina in direzione dell’emigrazione italiana antifascista.30-Giuliano alla radio 1936-39

            1937,Giuliano, alla Radio del fronte nei combattimenti d’Aragona

1942-‘44  Arrestato il 5 maggio a Cannes,condannato a 2 anni e detenuto nella fortezza   di Nimes, da dove evaderà con alltri 23 prigionieri politici in seguito alla riuscita azione dei partigiani francesi delle Cevennes, il 24 febbraio ’44.
1944    Rientrato in Italia nel giugno, raggiunge a Milano il Comando Generale delle  ” Brigate Garibaldi”, dopo l’attraversamento delle Alpi Marittime. Viene incaricato da Luigi Longo, a compiti di ispettore per la Lombardia.   Viene arrestato il 28 ottobre, durante un rastrellamento repubblichino nel centro di Milano, interrogato e torturato per alcuni giorni a San Vittore, poi deportato a Mauthausen dove sarà membro del “Comitato internazionale di difesa del campo”.  Rientrerà in Italia l’ 8 maggio 1945.
1946  Segretario nazionale del Fronte della Gioventù dei partiti antifascisti, viene eletto alla Assemblea Costituente il 2 giugno. Ricopre incarichi politici nella Sezione Esteri del PCI, nelle commissioni parlamentari  del suo partito, nel settore dell’emigrazione. Sarà Deputato e Senatore del  Partito Comunista Italiano sino al 1976.   

31-Con Longo ed un prigioniero               Con Luigi Longo, l’interrogatorio di un prigioniero italiano                            dopo battaglia di Guadalajara (8-24 marzo 1937)


57-1945 - Giuliano dopo Mauthausen 1-luogo non definito

                     1946  Celebrazione del 1° Anniversario del ritorno                                                              dal    lager di Mauthausen

 

158 Partigiani della VII GAP
           5° anniversario
della Battaglia di Porta Lame (Bologna, 7 novembre 1944),
alla presenza del Sindaco Giuseppe Dozza e del Sen. Ambrogio Donini, Giuliano rende omaggio
ai  Partigiani della  7° GAP

 

Strada Giuliano Pajetta 045                31 maggio 2009, il Comune di Reggio Emilia                                                     dedica una via a Giuliano

  I PERCORSI DI VITA DI GIULIANO PAJETTA                                                                          ATTRAVERSO I SUOI LIBRI

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DAL CAUCASO AL MEDITERRANEO lo scenario bellico 1942-1943 su cui si innestò la nostra guerra di liberazione – 1° Parte-

2 Ago

Nei primi articoli di GUERRA PARTIGIANA avevo evidenziato alcuni eventi interni che giocarono un ruolo determinante nella preparazione della caduta di Mussolini, e poi dell’estendersi e del radicarsi di quella consapevolezza unitaria antifascista che portò, dai carceri,dal confino e dalla clandestinità, alla lotta armata contro l’occupante tedesco ed i servi della repubblichetta di Salò.  Posso succintamente richiamarli: il 3 marzo a Lione viene siglato il” Patto di unità di azione antifascista” fra Partito Comunista,Partito Socialista e Partito d’Azione. Negli stessi giorni, prima a Torino, poi a Milano, Padova e Bologna….gli scioperi operai diedero la misura della crescente insofferenza fra la popolazione per il proseguimento della guerra (dopo la sconfitta dell’Asse nella campagna d’Africa e l’inversione del fronte a Stalingrado).   Le file e le proteste per la carenza di generi alimentari primari, di carbone per il riscaldamento, di abitazioni a causa dei bombardamenti, nonché di carburante ed energia per le fabbriche ed i trasporti, cominciavano a far scricchiolare le strutture periferiche del regime. La crisi della ventennale dittatura fascista ebbe il suo sbocco nel voto di sfiducia a Mussolini, con l’approvazione dell’Ordine del Giorno Grandi, durante la seduta del Gran Consiglio del Fascismo (25 luglio 1943) riunitosi due settimane dopo lo sbarco anglo-americano in Sicilia (10 luglio).                                                                                                                                                                                                                                                                                       <           >

Qualche amico, che segue il nostro blog, mi ha fatto osservare come fosse opportuno tratteggiare i salienti strategici (politico-militari) del periodo, che furono prodromi dei nuovi sviluppi della guerra in Europa. Ritenendo che, nei limiti imposti da un blog, possa essere opportuno “contestualizzare”  quanto avvenne nel nostro Paese  alle decisioni politiche ed alle operazioni militari assunte dagli statisti e dagli Stati Maggiori sullo scacchiere considerato, ho deciso di tentare una tale risposta, rifuggendo da ogni soggettività nell’interpretarne i documenti e le decisioni assunte.Come fare una cosa simile? Come evitare frammmentazioni,dispersioni od omissioni nella crononologia delle scelte e dei comportamenti più significativi?

Ho pensato di proporre al lettore, scegliendoli fra quelli di sostanziale significatività, i messaggi che furono scambiati fra Stalin, Churchill e Roosvelt, nel periodo che intercorse  fra i due autunni – 1942 e 1943 – riservandomi di accompagnarli con qualche piccola annotazione.  Proviamoci!     MI CORRE  L’OBBLIGO  DI PRECISARE CHE I TESTI SONO TRATTI DAL CARTEGGIO  CHE I TRE  UOMINI DI STATO  INTRATTENNERO DURANTE  IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE.  SI TRATTA DI TESTI INTEGRALI, ESISTENTI NEGLI ARCHIVI DEL  MINISTERO DEGLI  ESTERI  DELL’ URSS, RACCOILTI DA UNA COMMISSIONE PRESIEDUTA DA  ANDREJ GROMYKO.   Editori Riuniti, 1957

              Clicca per ingrandire testi ed immagini!!

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…..dal messaggio  LXXX del 5 novembre 1942, da Churchill a Stalin segnalo i paragrafi 4 e 5, nei quali si cita per la prima volta lo stallo delle truppe tedesche a Stalingrado e si formulano gli auguri per la ricorrenza del 7 novembre, anniversario della Rivoluzione soviettista, festa nazionale dell’URSS.

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Del messaggio LXXXV, che segue,  mi preme segnalare il cinismo con cui Churchill valuta l’occupazione tedesca del Midi della Francia – diversamente da milioni di francesi e da decine di migliaia di ebrei ivi rifugiatisi da ogni angolo d’Europa – come un evento che ” va per il meglio”, prodromo di una auspicata falla nel corpo dell’occupante e di una mobilitazione resistenziale interna, capace di distrarne truppe dai fronti mediterraneo ed atlantico.

File0082                    Per quanto attiene la figura dell’ Ammiraglio Darland, carrierista spregiudicato ed inaffidabile funambolo della politica francese negli anni ’30-’40,    cui gli stessi anglo-americani danno ben poco credito, rinvio alla sprezzante immagine che di lui traccia Stalin nel seguente messaggio LXXXIX, ed alle fonti biografiche “on line” 

File0083File0084                                                                                                                                                                                   ” Dal Caucaso al Mediterraneo”.  continua